martedì 2 dicembre 2014

IO non ci ho capito NIENTE


Oggi, 2 dicembre del 2014, passo in rassegna una serie di titoli che campeggiano su il sito de Il Foglio e mi soffermo su "La “professoressa omofoba”? Non lo era
Smontata l’ennesima bufala che inventa un’emergenza inesistente" e l'articolo ovviamente si sviluppa e si muove secondo il migliore, o peggiore, stile di quello che io mi ostino a chiamare CICCIOFERRARA perchè così l'ho conosciuto tanti anni fa e non è certo offeso se ci si riferisce alla sua mole fisica usata spesso come irridente diga retorica verso i suoi critici.
 
Ricordavo vagamente i fatti e, del resto, c'è sempre il buon Google che da una mano così ho scoperto tutto un fiorire di articoli datati 1 novembre 2014 ovviamente "indignati". E, leggendo fra le righe, piuttosto irritato appariva anche l'Arcivescovo di Torino che in qualche modo non voleva venir convolto nella questione. E questa è la PRIMA TAPPA.
 
Avvicino le date e scopro un articolo de l'Avvenire del 12 Novembre che cerca di chiarire meglio la cosa in qualche modo con il non chiarire chi ha detto cosa e con chi e comunque esprimendo solidarietà alla prof. sicuro che ogni equivoco sarà chiarito. Del resto la prof in questione aveva gìà scritto al quotidiano l'Avvenire con la sua versione con tutte le squisitezze retoriche del caso, le distinzioni ovvie fra peccati e peccatori, la rivendicazione di molti amici con questo problema e risposta altrettanto colta de l'Avvenire.
 
E ormai siamo alla dirittura finale, tanto che, finalmente, tutto è stato chiarito, nessuno ha detto niente di omofobico, anzi molto è stato artatamente travisato. Poi viene un dubbio, nessuna denuncia per diffamazione o per danni. Gli avvocati hanno evidentemente lavorato bene e con loro Presidenza, Arcivescovado e l'abitudine molto piemontese a sopire, poi ci penserà il tempo
 
Mi è rimasto un dubbio, è del 5 novembre
 
La professoressa Caramico è stata, infatti, oggetto di una vergognosa campagna mediatica diffamatoria per aver dichiarato, su insistente domanda di un allievo, quanto segue: «Le persone omosessuali che vivono con sofferenza la loro condizione e desiderano cambiare - solo queste, e non altre categorie di persone omosessuali soddisfatte del loro orientamento - talora si rivolgono a terapisti che, con un accompagnamento insieme psicologico e spirituale, possono venire incontro al loro desiderio», citando un caso concreto di avvenuto recupero a sua diretta conoscenza.