mercoledì 30 luglio 2014

cri cri siciliani e le pensioni dorate a 53 anni dei dirigenti regionali.

Fu un grosso successo quel giorno del 2012, tanto da far dimenticare quello del 2008 con Lombardo (PdL + etc) al 65.3% e 61 seggi controbilanciato dal misero 30.4 % del PD e dintorni e 19 seggi . Gli amici di Grillo, così autonominatisi, al 2.4%.
 
E nel 2012 tutta una altra musica, con Crocetta (Pd e altri) a conferma del solito 30.5 e 30 seggi, il PdL con Musumeci al 25.7% e 20 seggi, il buon Micciché al 15.4% con 15 seggi  e il buon risultato delle 5 STELLONE AL 18.2 % e 15 seggi. E niente per gli altri (IDV 6.1%, Forconi 1.6%).

Unica differenza, sia pure di sostanza, un numero di votanti del 2012 nettamente inferiore a quello del 2008. Ma importò poco, con un po' di tremori si partì sommando in qualche modo i 30 seggi del PD con i 15 seggi stellati, così che in fondo c'erano 45 da una parte e 35 dall'altra. Riassumo perché ci furono distinguo ma la sostanza ufficiosa può essere riassunta così, anche perché, in Sicilia, è vero: niente è come nel resto d'Italia (per chi ha la mia età c'è sempre nel ricordo un governo regionale nel quale gli eletti del PCI erano in maggioranza assieme agli eletti del MSI e nessuno strillava o invocava finimondi).
 
Poi le cose sono andate in tanti modi (dal 2012 a oggi) tanto che raramente la stampa nazionale si è occupata di quel che succede oltre lo stretto, fino a ieri, quando nell'opera di risanamento della fantasia spendacciosa italica si è riusciti (forse) a ridurre i costi dei dirigenti regionali entro il famoso limite dei 240 mila EURONI /annui dando però una scappatoia per i dirigenti che a 53 anni possono andare in pensione con i vecchi criteri così da non rimetterci.
 
COME MAI, eroici combattenti si-CULI? Nessun  Sit-In, nessun tweet furibondo, niente nel famoso blog della salute virginale?.
 
PS: con l'aspettativa di vita proiettata verso gli 80 anni (per i maschi) con massimo 20 anni di contributi si godranno 27 anni di follie economiche ... EVVIVA I CRI CRI!

domenica 27 luglio 2014

ULTIMA CHIAMATA, o si tira definitivamente l'acqua...

 
E' un incipit da ultima spiaggia questo di Sallusti su IL GIORNALE quello di famiglia e al quale i destinatari non sembra abbiano risposto con un qualche entusiasmo i destinatari ossessionati dal rischio che la futura legge elettorale sia troppo tirchia sui soci collaterali, del resto non c'è grasso da spalmare sui crostini con il titolare del pacchetto maggioritario che se va bene si troverà con un 20% e gli altri così bravini da muoversi fra il niente e forse il 4/5%.
 
E la conclusione è veramente drammatica per chi ha spadroneggiato elettoralmente in questi anni con il PD e cosiddetti alleati dediti al controllo reciproco e al piccolo grande sottogoverno di Comuni, Province e Regioni e adesso hanno un concorrente giovane e vivace che veleggia comunque al 20% e con un modulo organizzativo da falange macedone, sempre che duri. E non può cambiare, svanirebbero come sono ininfluenti tutti i gorgoglii cosiddetti sinistri o pseudo radicalborghesi stile TSIPRAS.
 
Voglio dire. L'occasione offerta dalla lettera di Berlusconi è preziosa e probabilmente irripetibile. Persa questa, non credo proprio che capiterà una nuova occasione e a quel punto ognuno andrà avanti sul suo piccolo sentiero lasciando a Renzi e a Grillo il monopolio delle autostrade elettorali su cui scorrazzare non senza fare danni. Rileggiamola, quella lettera, ma soprattutto rileggetela voi che potete decidere se darci una guida amica o lasciarci in balia della sinistra, che anche se renziana, resta sempre sinistra e nemica.